Collaborare significa innanzi tutto fare insieme e tramite ciò realizzare un mondo migliore per sé e per gli altri. Nella mia idea di città, la collaborazione è certamente un valore e anche un approccio operativo. Collaborare è Bologna è una visione che può contribuire ad affermare il nostro sacrosanto diritto alla bellezza e alla felicità. Si fonda sul dialogo e sul riconoscimento reciproco. Oltre i tradizionali concetti di sussidiarietà o partecipazione civica, attraverso la continua ricerca del coinvolgimento delle comunità, la collaborazione affronta e risolve concretamente i problemi e rafforza i legami di fiducia e libertà.
Se ci pensiamo, la Collaborazione è la principale virtù civica dei bolognesi, un marchio di fabbrica, un carattere identitario riconoscibile. Dal dopoguerra ad oggi, negli anni più bui come in quelli più brillanti, è la Collaborazione ad avere reso speciale Bologna ed i suoi cittadini, vecchi e nuovi. In una città dove ogni 10 anni cambia il 25% della popolazione e dove gli spazi pubblici ce li siamo costruiti con le mani e la forza del volontariato, Collaborare significa diventare cittadini per scelta e non solo di diritto. Un principio popolare che ha tenuto intatto il filo della coesione sociale. Uno stimolo continuo all’innovazione e al cambiamento per essere all’altezza del nostro glorioso passato.
La complessità dei problemi di oggi richiede che siano messi a disposizione della Collaborazione civica nuovi strumenti e metodi. Alla Pubblica Amministrazione e ai soggetti privati attivi in città di rendere più accessibili informazioni, tecnologie, risorse, spazi, conoscenze e competenze. Collaborare significa innanzitutto superare inerzie e conflitti, produrre decisi cambiamenti nelle prassi operative degli enti pubblici e degli altri attori economici e sociali verso un modello di democrazia urbana forte e inclusiva. L’Amministrazione comunale deve perciò facilitare l’azione pubblica della collettività e progettare insieme a essa le soluzioni. Collaborare è semplice se ci si dedica all’ascolto e si parte dal presupposto che attorno abbiamo un numero infinito di risorse e competenze, molte più di quante potremmo trovare dentro noi stessi.
Il 19 maggio 2014, primi in Italia, abbiamo approvato il Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni, un manifesto ed un manuale per il dialogo e l’interazione tra pubblico, privato e comunità, che attraverso i Patti di Collaborazione dà concretezza al principio di sussidiarietà previsto dalla nostra Costituzione. La collaborazione però è un principio che non può essere chiuso dentro una scatola, fatta di sole regole, essa è un valore di per sé libero di generare nuove soluzioni e paradigmi a seconda di chi la interpreta. Ecco perché il nostro viaggio parte dal Regolamento sulla collaborazione e arriva là dove insieme saremo in grado di arrivare.
Collaborare è Bologna nasce per:
FARE_INSIEME: la rigenerazione collaborativa della città e dei suoi spazi fisici è possibile tramite pratiche e politiche per la cura dello spazio pubblico, per il recupero di luoghi abbandonati, per la realizzazione di orti urbani e spazi verdi, e per la cura della bellezza e della storia della città;
VIVERE_INSIEME: il benessere della comunità può trovare nuove soluzioni attraverso l’innovazione sociale, che affronta i bisogni delle persone trasformandoli in attori di iniziative che fanno leva sulla collaborazione e danno vita a nuove forme di welfare, socialità, mobilità, benessere fisico, servizi di quartiere e tutte le politiche volte a far star bene il cittadino nella sua comunità;
CRESCERE_INSIEME: anche lo sviluppo economico urbano deve diventare terreno di collaborazione tra città e Comune, per sostenere i saperi artigianali, agricoli, industriali, tecnologici, la creatività, la conoscenza, la cultura, la scuola e investire sugli strumenti e spazi collaborativi per favorire la nascita di nuove forme di lavoro e impresa.
Pensiamo che questa alleanza tra cittadini e amministrazione debba cominciare a sperimentarsi e misurarsi a partire dai 20 macro progetti descritti nei pannelli che seguono, per una Bologna più bella, più ospitale, più attraente, più stimolante, più creativa, più attiva.
Progetti di questo tipo hanno già iniziato a cambiare in modo visibile il volto di Bologna. Per completare e rendere duraturo questo lavoro dobbiamo proseguire sulla strada della Collaborazione. Anche per questo nasce la FESTA DELLA COLLABORAZIONE CIVICA, che celebreremo ogni anno nel mese di maggio. Una giornata per dare modo a tutte le energie coinvolte nell’alleanza per la cura del Bene comune di raccontarsi e incontrarsi.
Collaborare significa soprattutto esserci e non cedere alla rassegnazione, perché a Bologna la solidarietà è in fondo l’unico modo che conosciamo per essere davvero liberi.
Virginio Merola
Sindaco di Bologna