Le aree che affacciano sul fiume Reno sono divenute in questi anni il centro della trasformazione della città. Il fiume da risorsa legata prevalentemente al sistema produttivo sta divenendo risorsa di paesaggio, di vivibilità e di naturalità, ma anche un luogo che ospita servizi e iniziative per le persone (centro diurno socio-riabilitativo del Parco del Lungo Reno, associazione Giovani Diabetici, i centri sportivi, il Centro Polifunzionale R. Bacchelli, etc.).
Le aree del Parco del Lungo Reno hanno consolidato in questi anni una funzione di luogo di attività sportive, trekking urbano e socializzazione. Questa identità si può rafforzare con interventi di animazione sociale, tutela ambientale e offerta di servizi per il tempo libero e il turismo, anche rafforzando i legami con le aree di San Luca e via Saragozza e del Parco Città Campagna.
L’opportunità è data da interventi quali il completamento dell’intervento di consolidamento della struttura del Pontelungo, il trasferimento dall’area di due aziende (Sintexcal e Gironi) con una presenza impattante sull’ambiente e sulla salute, e da soggetti associativi (quali ad esempio: Associazione ASDR Due Torri, Borgo Alice, Giovani Diabetici e Arcieri del Reno), che hanno sviluppato proposte per potenziare la frequentazione dell’area e la cura del territorio, la riqualificazione del parco di via Speranza. Anche per Casteldebole è prioritaria la sistemazione delle aree che affacciano sul fiume oltre alla connessione con il resto del territorio del quartiere. Il progetto per il Lungo Reno si intreccia con le azioni previste per Barca, Santa Viola e Birra, ma necessita di una continua sinergie con gli altri Comuni dell’area metropolitana che affacciano sul fiume.
La vivibilità dell’area deve essere garantita sia da interventi strutturali che da azioni di presidio attivo sulle aree degli argini, rispetto a usi impropri o pericolosi. Da questo punto di vista anche usi temporanei con il coinvolgimento di associazioni e soggetti e piccole attività economiche possono aiutare nel processo di valorizzazione e presidio.
In ogni caso gli interventi proposti legati al recupero di aree ed edifici possono essere realizzati solo in parte, in quanto molte aree sono oggetto di esondazioni, sono di proprietà demaniale e, soprattutto nell’area del Pontelungo, ci sono ancora degli interventi di bonifica da realizzare.
La priorità dell’area è sicuramente la salvaguardia della vivibilità e dell’assetto ambientale degli argini del fiume, secondo modalità che riescano a garantirne usi e presenze in grado di fornire sia monitoraggio ambientale che un costante presidio del territorio e della comunità.
I patti di collaborazione realizzati in questi anni confermano l’attenzione per l’ambiente e la cura dello spazio pubblico, e potrebbero essere sviluppate ulteriormente con l’introduzione di tematiche di benessere della persona e di nuove forme di turismo e sport legate all’ambiente.